La bellezza della natura e della semplicità
L’Haiku è una poesia giapponese composta da tre versi con 5/7/5 sillabe nato in Giappone nel XVII secolo. Le sillabe, però, non si contano come nella metrica italiana, ma si scandiscono a voce.
In tre versi si devono riassumere due immagini legate tra di loro, che riescano a trasmettere armonia e profondità.
Luna veloce:
le cime degli alberi
sono impregnate di pioggia.
Le immagini sono principalmente riferite all’ambiente, perché le immagini astratte sono ritenute troppo occidentali. Infatti una caratteristica orientale è quella di raccontare sempre il concreto. Questo è stato affermato anche dalla grande scrittrice cinese Zhang Yueran, che in un’intervista aveva sottolineato questa grande differenza tra oriente e occidente, incentivando i cinesi ad essere più astratti e meno diretti.
Le parole chiave degli Haiku
- KIREJI: l’essenza dell’Haiku è il “tagliare”, che è solitamente rappresentato dalla giustapposizione di due immagini o idee e una Kireji, ovvero una parola che funge da forbice tra loro, una sorta di segno di punteggiatura verbale che segnala il momento di separazione in cui i due elementi giustapposti sono uniti.
Noi due la vediamo –
Quest’anno è la stessa
La neve che cade?
- KIGO: è un riferimento alla stagione, designato da un’estesa, ma definita, lista di tali termini.
In giapponese, tradizionalmente, gli Haiku sono scritti in singole linee verticali, mentre nella nostra lingua sono scritti in tre singole linee orizzontali, che corrispondono alle linee verticali.
Per costruire un Haiku bisogna lavorare molto mentalmente, per trovare l’incastro giusto. Infatti, può capitare di avere una bella idea e trovarne una bella forma, ma non sempre è possibile incastrarla con la giusta metrica. Si potrebbero associare gli haiku a dei rebus.
I sentimenti negli haiku
I sentimenti presenti negli haiku possono essere molti, tra cui:
- Sabi 寂: rappresenta quella “patina” che avvolge le cose esposte allo scorrere inesorabile del tempo.
- Wabi 侘寂: incarna un modello estetico dove la frugalità e la semplicità non sono viste come un ostacolo ma, all’esatto opposto, come un’irripetibile opportunità di comunione tra uomo e natura.
- Mono no aware 物の哀れ: il “sentimento delle cose”, cioè la nostalgia, il rimpianto per il tempo che passa, la comprensione della mutevolezza e della caducità senza sofferenza.
- Yūgen 幽玄: rappresenta lo stato d’animo prodotto dal fascino inspiegabile delle cose, il sentire un universo ‘altro’, colmo di misteriosa unità.
- Karumi 軽み: la bellezza poetica riflessa nella sua semplicità, libera da preconcetti;
- Shiori しおり: indica la delicatezza, il fascino che dai versi s’irradia verso il lettore.
Matsuo Basho
Una delle più importanti figure della poesia classica giapponese è Basho, che ha definito la maniera e lo spirito dell’Haiku: leggerezza, ricerca sella semplicità e del distacco, attenzione alla natura. L’haiku per lui nasce dalle soglie del vuoto ed illumina la poesia, è l’istante rivelato nella sua purezza
Verrà quest’anno la neve
che insieme a te
contemplai?
Vieni, andiamo,
guardiamo la neve
fino a restarne sepolti.
La primavera se ne va –
Pianto di uccelli e pesci
le lacrime agli occhi
Consumato dal tempo –
Il mio cuore lo sa e il vento
trafigge il mio corpo!
E per finire..
Gli haiku sono stati inseriti anche da Carola Helios nel suo libro “Aspettando le stelle”, edito da Caravaggio Editore, per dare un maggior impatto ad ogni inizio capitolo. Tramite questi inserti, il lettore riesce a comprendere maggiormente lo stato d’animo del capitolo successivo a immedesimarsi di più con i personaggi
Appare l’alba
Tramonta il sole
Palla di fuoco
Le rondinelle
Intrecciano nell’aria
Voli a sghembo.
Lucia
E’ stata una scoperta per molto strabiliante ..
Sono contenta grazie!
anna
ciao,
sono una ragazza che si sta incuriosendo sul mondo degli haiku e vorrei sapere se qualcuno ha dei libri sugli haiku da suggerirmi ,
grazie mille