Perché IL MISTERO DI FOUR-POOLS è la prima traduzione italiana integrale dell’opera di Jean Webster

Il Mistero di Four-Pools, Caravaggio Editore

 

Dopo Papà Gambalunga, Caro Nemico e Una parabola per mariti, a breve il catalogo di Caravaggio Editore si arricchirà di un giallo, Il mistero di Four-Pools, un unicum nella produzione di Jean Webster, tradotto integralmente e annotato per la prima volta da chi scrive sulla base del testo della prima edizione del marzo 1908. Il volume di Caravaggio Editore è inoltre impreziosito dalla riproduzione della tavola originale di George Varian e da una copertina che ripropone elementi di quella del 1908.

Si potrebbe sostenere, come qualcuno ha già fatto, che sembra esistere già una vecchia versione italiana, dal titolo Il mistero dei quattro stagni; quest’articolo ha l’intento di dimostrare che la suddetta vecchia versione NON può essere considerata una vera e propria traduzione – e men che meno integrale.

Il mistero dei Quattro Stagni, Sonzogno

Infatti, a seguito dello studio sulla ricezione all’opera in Italia, è emersa la presenza di una versione del 1940 dal titolo Il mistero dei quattro stagni, edita da Sonzogno e curata da Alfredo Pitta. Ho avuto modo di studiare questa versione grazie alla pronta segnalazione di Enrico De Luca e alla gentilezza della Biblioteca Nazionale di Firenze, in cui è presente una copia del testo. Dall’analisi è venuto fuori che più che di una traduzione si tratta di una vera e propria riscrittura del testo originale, con una fusione dei capitoli (che sono 15 e non più 24 e sono tutti sprovvisti di titolo) che determina, fra le altre cose, una massiccia banalizzazione dello stile ironico dell’autrice. Si rileva, quindi, un elevato grado di entropia, ossia di perdita di consistenti parti di testo, incluse quelle che danno un’indicazione sul tempo dell’azione (come l’incendio nella Shenandoah Valley durante la Guerra Civile).

Di seguito sono elencati solo alcuni esempi di deformazioni del testo:

Se si considera innanzitutto il titolo, Il mistero dei quattro stagni, si può notare che Four-Pools, il nome della piantagione, è stato tradotto, eliminando il trattino, che però viene ristabilito (Quattro-Stagni) all’interno della narrazione.

Si segnalano, poi:

  • amplificazioni (e l’aggiunta di informazioni che deformano il testo originale, quali il nome dell’investigatore Clancy, chiamato arbitrariamente «Filippo Clancy») e riduzioni, le quali specificano dettagli presenti precedentemente o, al contrario, li omettono;
  • trasposizioni discorso diretto-discorso indiretto e viceversa;
  • modulazioni sineddotiche, con l’utilizzo di iperonimi e iponimi, anche errati, come nel caso di «biroccio» al posto di «carro (aperto)»;
  • adattamenti di unità di misura (per es. «miglia» in «chilometri») e quantità di denaro («seicento dollari l’anno» diventa «cinquanta dollari al mese») – talora anche approssimate («cento dollari» diventa «un centinaio di dollari») – oppure adattamenti di oggetti e cibi («whiskey» diventa «rum»), tutti esempi che provengono dal cap. 4 (corrispondente al 5 nel testo originale);
  • l’appiattimento della dimensione diastratica (ossia delle differenze del parlato a seconda delle stratificazioni sociali).
The Four-Pools mistery, copertina originale del 1908

Tra i numerosi tagli:

  • il passato del reporter Terry Patten, presentato nel primo capitolo;
  • la storia di Nan Gaylord, sorella di Radnor e Jefferson e figlia del Colonnello (inclusa nel cap. 2 in origine), a causa di dettagli censurati perché considerati dei tabù all’epoca;
  • la descrizione delle four pools (presente originariamente nel capitolo 4), definite «stagni», «pozze» o «laghetti» da Pitta;
  • Jake’s Place, una struttura, che comprende anche un bar, per soli afroamericani (dettaglio importante per inquadrare il romanzo nel periodo storico in cui è ambientato);
  • il preciso contenuto delle lettere spedite dalla società di intermediazione contattata da Radnor, la Jacoby, Haight & Co., e di quelle di Terry Patten al narratore Arnold Crosby;

Da notare altresì che:

  • il cap. 1 è quasi totalmente riscritto e accorpato al secondo;
  • nel cap. 8 (che corrisponde ai capp. 12, 13 e 14 del testo originale) sono state sintetizzate le deposizioni dei testimoni ed eliminata quella di Solomon nella prima giornata di escussione;
  • è stata applicata la riformulazione (ossia la riorganizzazione) dei paragrafi per questioni stilistiche e di sintesi;
  • sono presenti inesattezze narrative, come il ritrovamento della lettera della Jacoby, Haight & Co. in un cassetto e non nel cappotto di Radnor come scrive Webster, presente nel capitolo 5 della traduzione e 7 dell’originale;
  • anche alcune date vengono modificate: il 25 maggio, giorno in cui arriva un telegramma da parte di Terry Patten (cap. 15), diventa 6 maggio nel cap. 9.

Il volumetto contiene inoltre un racconto di Rex Beach, Il muto ciarliero, che risulta anch’esso essere una riscrittura di The Mule Driver and the Garrulous Mute, contenuto nella raccolta Pardners (1905).

Per tali ragioni la traduzione in uscita per Caravaggio Editore può essere considerata, senza dubbio, la prima traduzione integrale e annotata di The Four-Pools Mystery di Jean Webster.

 

A cura di Miriam Chiaromonte

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